Bonus mobili: è possibile chiederlo per l’installazione di un climatizzatore?

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Bonus mobili: è possibile chiederlo per l’installazione di un climatizzatore?

Fra i vari bonus erogati dal governo nel 2021 inerenti le ristrutturazioni di casa e rientranti nelle categorie ammesse alle detrazioni, emerge il bonus mobili.

Il bonus mobili prevede una agevolazione fiscale del 50% sull’IRPEF per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici non inferiori alla classe energetica A+ ed è utile per tutte quelle persone che desiderano usufruire delle agevolazioni previste dal superbonus 110% per ristrutturare casa e inserire mobili ed elettrodomestici nuovi.

Si può arrivare ad un tetto massimo di 16.000 euro di spesa per acquistare mobili o elettrodomestici.

Per beneficiare di questa agevolazione fiscale, oltre ad aver svolto una ristrutturazione nel 2020 o nel 2021, occorre rivolgersi all’ENEA per comunicare i lavori svolti, ed è necessario effettuare i pagamenti con metodo assolutamente tracciabile.

Poiché i bonus sono stati erogati dal governo sul presupposto comune che tutti i lavori realizzati sugli immobili seguano l’obiettivo del risparmio energetico, che, conseguentemente, porta anche ad un risparmio economico, per la maggior parte delle agevolazioni occorre svolgere alcuni lavori definiti come trainanti.

Dal momento che il bonus mobili è stato proposto per l’efficientamento energetico e per la sostituzione di vecchi impianti inquinanti, è possibile usufruire di tale bonus anche per:

interventi che hanno come obiettivo l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili, come l’installazione di una stufa a pellet o impianti che consumano biomasse combustibili;
installazione di un impianto di climatizzazione a pompa di calore;
sostituzione della caldaia, lavoro finalizzato a sostituire una componente importante dell’impianto di riscaldamento.
L’obiettivo principale del bonus mobili è quello di acquistare elettrodomestici e climatizzatori con prestazioni che tutelano maggiormente non solo i consumi, ma anche l’ambiente.

Difatti, il riscaldamento domestico è una delle principali fonti di inquinamento, e, nella maggior parte dei casi, comporta una notevole spesa in termini di consumi energetici rispetto agli impianti nuovi, i quali devono adeguarsi alle normative europee.

Del resto, fra gli obiettivi del Recovery Plan vi è pure la transizione ambientale, che prevede un miglioramento notevole delle condizioni ambientali nel nostro Paese.

Già l’Europa si sta sempre più dirigendo verso una economia sostenibile e si parla di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050.

Quotidiano Del Condominio

A cura di: Avv. Giuseppina Maria Rosaria Sgrò

 

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