Il superbonus è finito e le sue macerie pesano sui piccoli proprietari: l’UPPI reagisce e aiuta chi ha bisogno

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Domani verrà messa la pietra tombale sul Superbonus: l’assemblea del Senato inizierà la discussione della conversione in legge del Dl 212/2023, l’ennesimo intervento sul 110 per cento. Mercoledì 14 febbraio la Commissione Finanze ha concluso l’esame del testo già passato alla Camera, senza apportare alcuna modifica. Si dà quindi per scontato che nei prossimi giorni con l’approvazione alla Camera il Dl 212/2023 sarà convertito in legge.

Questo significa, in concreto, lasciare in mezzo al guado decine di migliaia di famiglie la cui sola colpa è stata di aver creduto alle promesse del Parlamento. La norma, inizialmente battezzata “salva superbonus” con involontaria ironia, non prevede alcuna proroga per i cantieri già aperti e rimasti incompleti per colpa dei continui cambi di rotta e soprattutto per il blocco della cessione dei crediti fiscali. Pochissimi gli interventi a favore delle famiglie, come i contributi per i meno abbienti, ma in compenso fortissime restrizioni per gli interventi per abbattere le barriere architettoniche.

“L’UPPI – spiega il presidente nazionale Fabio Pucci – denuncia l’indifferenza del Governo verso chi si troverà a sborsare decine di migliaia di euro senza neppure poterli recuperare in detrazione perché i cantieri sono rimasti aperti o addirittura fermi. Un disastro annunciato, per evitarlo l’UPPI aveva presentato una serie di proposte concrete un anno fa, accolte con interesse, ma di fatto lasciate nel cassetto dal Governo”.

L’UPPI alza la voce per dare spazio a questi diritti negati e mette a disposizione di tutti i piccoli proprietari le sedi dell’Associazione, per aiutarli ad affrontare le loro difficoltà usando tutti gli strumenti normativi possibili.

Roma, 19 febbraio 2024

Il Segretario Generale                               Il Presidente Nazionale

Jean-Claude MOCHET                                  avv. Fabio PUCCI

 

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