Imu, terreni agricoli

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Parafrasando “S’ode a destra uno squillo di tromba, a sinistra risponde uno squillo“ (coro atto II, il conte di Carmagnola, A. Manzoni) è facilmente desumibile come la politica di oggi cada troppo più spesso nel superficiale, nel banale e soprattutto nel demagogico oppure, se si è in buonafede, e non lo escludo certamente, nell’insensato.

E in effetti giorni addietro un noto esponente di destra  si è scagliato, sulla stampa, contro l’abominevole IMU agricola rea di provocare dissesti finanziari nel nostro territorio e proprio ieri altro noto esponente di sinistra ha tuonato contro la Reges che avrebbe devastato Reggio e i reggini.

Sono sinceramente sconcertato di queste esplosioni di rabbia politica che, se innocue dal punto di vista dell’informazione perché non rispondenti alla realtà,  dal punto di vista della propaganda sono terribilmente malevoli e inducono la popolazione ad inveire oggi contro il proprio Comune, domani contro il proprio Stato pervenendo ad una sorta di rivoluzione contro chi e contro cosa non è dato capire dal momento che se poi si chiedesse all’esponente di destra se sa calcolare l’imu sul terreno agricolo di un qualsivoglia contribuente sono certo che non lo saprà fare e se chiediamo all’esponente di sinistra sulla base di quali effetti la Reges abbia devastato Reggio e i reggini non saprebbe dimostrarlo.

Ebbene, da presidente onorario dell’unione piccoli proprietari immobiliari nonchè da socio fondatore della Confedilizia reggina,  e con la dovuta premessa che per principio siamo contro la tassazione del patrimonio immobiliare e a favore della tassazione dei redditi, è opportuno chiarire per l’ennesima volta che i coltivatori diretti reggini iscritti nella previdenza agricola non pagano IMU agricola nel nostro Comune risultando Reggio Calabria comune PM, e cioè parzialmente montano e appunto esente da IMU, e non la pagano neanche come area fabbricabile se gli stessi terreni risultassero inseriti in zona B o C o D del piano regolatore proprio in forza della normativa sull’IMU.  Se poi volessimo considerare i terreni agricoli posseduti non da IAP (imprenditori agricoli professionali) ma da semplici possidenti ebbene è sufficiente rilevare il reddito dominicale del terreno e poi aumentarlo del 25% e moltiplicarlo per 135 per identificare l’imponibile su cui applicare il 10,60 per mille che, nel peggiore dei casi, può portare al pagamento di qualche decina di euro mentre normalmente si riduce ad un NON pagamento essendo sotto la soglia dei 5 euro. Sfido chiunque a provare il contrario.

Per quanto attiene invece alla devastazione di Reggio e dei reggini da parte della Reges, e nonostante la mia associazione spesso si scontri con detto ufficio tributi per far valere le ragioni, ove ci siano, del contribuente va detto per onestà intellettuale che se non ci fosse stata la Reges o qualsivoglia altra struttura a curare la riscossione dei tributi per conto del Comune l’amministrazione reggina sarebbe fallita  molto tempo prima di quanto sia accaduto,  per dissesto o presunto tale lo stabiliscano gli esperti, in quanto la gestione dei tributi in mano allo stesso Comune era pirandelliana.

Si assisteva infatti nel primo ufficio comunale che io ricordi ad interessarsi di ICI, e cioè nei locali della ex questura in piazzetta genoese zerbi,  a veri e propri aggiustamenti amichevoli in primis perché gli accertamenti erano fatti solo sulla scorta delle proprie dichiarazioni ai fini ISI (imposta straordinaria immobili) del 1992 e poi su quelle ai fini ICI di prima impostazione dove gli errori di compilazione, laddove e quando si compilassero, erano molteplici e dove gli impiegati del Comune erano disarmati per potere affrontare la nuova tematica e senza alcuna possibilità di confronto con i dati catastali.  Nel successivo passaggio al Cedir  poi si iniziò, con il bravo funzionario dott. Russo, ad immettere dati catastali nei propri data base ma evidentemente furono immessi talmente male che ancora oggi la Reges ne paga lo scotto nel senso che ripianificare i dati catastali di oltre 150.000 immobili non è un lavoro che si possa completare in un mese o due perché ci vogliono anni e ve lo dice chi ha decine di volte fatto ricorso contro gli accertamenti del Comune ante Reges (dove bisognava affidarsi al Padre Eterno nella speranza che le proprie istanze per essere accolte venissero prima capite) e contro gli accertamenti post Reges dove in breve ci si può confrontare con giovani preparati e disponibili ma  anche con dirigenti che non si pongono come i classici esattori delle tasse ma con vera umanità e competenza si prestano per risolvere definitivamente il contenzioso  nella maggior parte dei casi acceso, e lo ripeto, solo ed esclusivamente per errata impostazione iniziale dell’ufficio tributi del Comune quando dallo stesso gestito.

Da sorridere poi quando si trattava del tributo RSU (rifiuti solidi urbani) che pochi, bisogna dirlo, denunciavano e che si pianificava sulla  conta delle stanze dell’abitazione dove con allegra approssimazione si finiva con il  tassare 50 quello che era 100 e cosi via.

Se si è onesti queste cose bisogna dirle come bisogna dire perché il più alto contenzioso si registrasse con la tassazione dell’acqua che solo pochi pagavano e con quale disorganizzazione si dovesse combattere.

Per concludere, se come viene denunciato sulla stampa l’aggio della Reges  è alto si rimettano in discussione le condizioni contrattuali ma non si buttino alle ortiche 10 anni di formazione personale perché rifare tutto daccapo sarebbe una IATTURA dai danni incalcolabili, a meno chè non sia proprio quello che si desidera.

Per concludere, consiglierei all’esponente di destra di cercare di ridimensionare a livello parlamentare l’IMU, come ad esempio sta cercando di fare mirabilmente il ministro Lupi con l’ideazione dell’IMU al 4 per mille sugli immobili abitativi locati con cedolare secca al 10% e all’esponente di sinistra che altrettanto mirabilmente, se non erro,  abbassò  al 2 per mille, e quindi a nulla, l’IMU sulle abitazioni principali nel Comune di Polistena,  di cercare di azzerare su Reggio l’odiosa Tasi.

Domenico Cuccio

(Presidente onorario UPPI Reggio Calabria)

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