Manovra 2024, si avvia la riforma dei bonus edilizi

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Arriverà entro fine anno la riforma complessiva dei bonus fiscali, compresi quelli edilizi. Per il momento il Governo sembra intenzionato a far cessare al 31 dicembre 2023 la possibilità di fruire del superbonus attraverso sconto in fattura e cessione del credito.

Inoltre, con la Manovra 2024, sarà introdotta una franchigia di 260 euro su alcune detrazioni fiscali per chi ha un reddito complessivo superiore a 50mila euro.

Sono tante le novità contenute nella Legge di Bilancio 2024 e nel primo modulo di riforma dell’Irpef approvati questa mattina dal Consiglio dei Ministri. La Manovra 2024 vale poco meno di 24 miliardi di euro confermando quanto stabilito con la Nadef; le coperture arriveranno per 16 miliardi da extragettito e per il resto da tagli di spesa.

Come spiegato in conferenza stampa dalla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, la Manovra 2024 “non disperde risorse ma le concentra su grandi priorità”. “Il quadro è abbastanza complesso: nel 2024 avremo circa 13 miliardi euro di maggiori interessi sul debito, da pagare in forza delle decisioni assunte dalla Bce, e circa 20 miliardi euro di Superbonus. L’aumento dei tassi e il Superbonus fanno complessivamente più della manovra di bilancio” – ha spiegato la premier.
Stop a sconto in fattura e cessione del credito dal 2024?

​“Lo sconto in fattura l’abbiamo già abolito – ha detto il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti -; ciononostante, la dinamica del superbonus continua imperterrita. Noi non abbiamo fatto nessun intervento in legge di bilancio su questo: i lavori devono essere completati entro la fine dell’anno se si vuole beneficiare dello sconto in fattura. Altrimenti parte il meccanismo delle detrazioni senza la possibilità di sconto in fattura e cessioni, salvo quelli maturati in precedenza“.

Ricordiamo che, secondo la normativa oggi vigente, chi ha in corso lavori agevolati dal superbonus o dagli altri bonus edilizi e ha maturato il diritto a scegliere lo sconto in fattura o la cessione del credito in alternativa alla detrazione Irpef (perchè ha presentato il titolo abilitativo entro il 16 febbraio 2023), può scegliere queste modalità fino alla scadenza del bonus di cui usufruisce, cioè al 2024 (altri bonus edilizi) o al 2025 (superbonus).

Ad oggi per nessuna tipologia di beneficiario esiste la scadenza del 31 dicembre 2023 per sconto in fattura e cessione del credito: chi ha maturato il diritto a scegliere queste opzioni potrà farlo ancora per 1 o 2 anni; tutti gli altri lo hanno visto scadere già 8 mesi fa.

Ecco perchè le parole del Ministro Giorgetti – ​“i lavori devono essere completati entro la fine dell’anno se si vuole beneficiare dello sconto in fattura” – hanno fatto intendere l’arrivo di una novità normativa con la quale il Governo voglia far cessare tra 2 mesi e mezzo, cioè a fine 2023, le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito per chi ne sta fruendo.

Bonus fiscali per l’edilizia, le novità

La riduzione di 260 euro decisa con la Manovra 2024 riguarda le detrazioni con aliquota del 19% (interessi passivi sui mutui per acquisto e per ristrutturazione della casa, erogazioni liberali, assicurazioni contro i danni da calamità naturali) ma anche la detrazione del 90% sui premi di assicurazione per rischio eventi calamitosi introdotta nel 2020 dal Decreto Rilancio, ovvero le polizze anticalamità stipulate contestualmente alla cessione ad un’impresa di assicurazione del credito relativo al superbonus 110% ottenuto con lavori antisismici.

Le detrazioni fiscali per l’edilizia – bonus ristrutturazioni, ecobonus, sismabonus – sono da mesi oggetto di revisione. La scorsa settimana il Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto, ha spiegato i criteri del riordino: una riforma generale di bonus edilizi, che affronti le opere di riqualificazione degli edifici residenziali esistenti con un approccio integrato ed efficiente e superi la frammentazione delle detrazioni ad oggi attive.

Professionisti, flat tax del 15% anche nel 2024

La Presidente del Consiglio Meloni ha illustrato altri contenuti della Manovra 2024 di interesse per i liberi professionisti:
– è confermata per il 2024 la flat tax del 15% per redditi fino a 85.000 euro;
– l’acconto Irpef di novembre 2023 non sarà obbligatorio ma potrà essere versato in 6 rate da gennaio a giugno 2024; la misura varrà per i professionisti e le partite iva con un fatturato fino a 500.000 euro (circa 3 milioni di contribuenti);
– è prorogata per altri 3 anni l’Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa (ISCRO) e viene innalzata la soglia di reddito entro la quale spetta.

Ponte sullo Stretto di Messina in Manovra 2024

Nella conferenza stampa sulla Manovra 2024, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini ha confermato il finanziamento per la costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina. ​“Per il ponte sullo Stretto c’è l’intera copertura del costo dell’opera fino a 12 miliardi di euro; la regione Calabria e la regione Siciliana daranno il loro contributo, avremo interlocuzioni con l’Europa. Intanto si parte” – ha concluso.

Sullo stesso tema, il Ministro ha incontrato, il 12 ottobre scorso, i componenti del comitato scientifico nominati di recente tra professori universitari e specialisti in tecnica delle costruzioni, in geologia e in ingegneria, per pianificare il lavoro dei prossimi mesi.

Fonte: Edilportale.com

 

 

 

 

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